Beltane |
Beltane o Beltaine (dal gaelico irlandese Bealtaine o dal gaelico scozzese Bealtuinn; entrambi dall'antico irlandese Beletene, "fuoco luminoso") è un antica festa gaelica che si celebra attorno al primo maggio. "Bealtaine" è anche il nome del mese di maggio in irlandese ed è anche tradizionalmente il primo giorno di primavera in Irlanda. È il giorno situato a metà fra l'equinozio di primavera ed il solstizio estivo, astronomicamente il giorno corretto sarebbe il 5 maggio.
Fonti gaeliche del X secolo affermano che i druidi accendevano dei falò sulla cima dei colli e che vi conducevano attraverso il bestiame del villaggio per purificarlo ed in segno di buon augurio. Anche le persone attraversavano i fuochi, allo stesso scopo. L'usanza persistette attraverso i secoli e dopo la cristianizzazione (i popolani sostituirono i druidi nell'accendere i fuochi), fino agli anni '50. La celebrazione sopravvive ancora oggi in alcuni luoghi, dove principalmente le persone vengono fatte passare attraverso i fuochi. Beltaine viene celebrato con una rappresentazione rituale del rapporto fra il Dio e la Dea. La tradizione endemica europea di accendere fuochi e falò in occasione di festività primaverili o legate ad equinozi e solstizi è la traccia indelebile degli antichissimi riti legati al Dio Belanu - Belenos; in Italia i celtoliguri erano senz'altro tra gli adoratori del dio e celebravano questa festività. Ancora oggi esiste in molte culture contadine, come ad esempio in Piemonte, in alta Valle Camonica (BS), la tradizione di accendere grandi fuochi in alto sui monti, ben visibili da fondo valle.
Beltane è un momento in cui le energie della luce e della vita si manifestano nel loro aspetto più gioioso e trionfale. Questo è un tempo in cui celebriamo il ritorno dell'estate e della fertilità, periodo di scampagnate e feste all'aperto. E' un periodo dell'anno in cui di solito ci sentiamo fisicamente bene, in cui i nostri bioritmi si sono adattati alle accresciute ore di luce e ci siamo lasciati alle spalle i momenti critici della fine dell'inverno e dell'inizio della primavera.
Anche psicologicamente i nostri pensieri si volgono all'esterno, per fare e operare.
E' il momento di passare più tempo con gli altri. E' anche tempo di stimolare la nostra creatività e la nostra fertilità interiore.
Nella tradizione celtica i due grandi festival dell’anno solare erano Samhain e Beltane, rispettivamente la celebrazione della morte e della rinascita: questi aspetti vanno pensati in riferimento sia al mondo materiale (vegetazione, campi e animali) sia al mondo spirituale interiore dell’Uomo.
Beltane è il giorno con cui incomincia la fase estiva delle attività legate alla terra e una volta era il momento in cui il bestiame veniva portato ai pascoli dopo lo svernamento.
L’accento sulla fertilità e sulla guarigione era fondamentale: i fuochi delle case venivano spenti e venivano riaccesi dal Fuoco Sacro del rituale per portare nella casa una fiamma benedetta che fosse beneaugurante. I campi e le case erano benedetti altresì con delle foglie brucianti ; si saltava attraverso i falò per predire l’altezza del raccolto dai salti effettuati e quando i fuochi si erano spenti, si facevano passare le greggi e le mandrie sulle ceneri per propiziarne la salute e la fertilità, dalle quali dipendeva la vita degli abitanti dei villaggi.
Un’altra bellissima tradizione celebrativa era detta “portar dentro maggio”: i giovani del villaggio andavano per campi e boschi a mezzanotte del 30 aprile per raccogliere fiori con cui adornare sé stessi, i familiari e le case. Nel ritorno, si fermavano ad ogni porta a lasciare un fiore.
I villaggi eleggevano una bella giovane coppia per rappresentare il re e la regina di Maggio, che nei paesi anglosassoni venivano chiamati John Thomas e Lady Jane. Alla festa di Beltane il popolo danzava intorno al palo piantato al centro di una radura, simbolo di vitalità e fertilità. Poi si raccoglievano i fiori e si passavano notti insieme sotto le stelle nel bosco. Beltane è il tempo del latte e del miele.
Beltane è una delle feste principali nel calendario popolare ed è celebrato con miele, focacce di farina d’avena e formaggi.
Un'altra tradizionale attività è attaccare nastri rossi a cespugli di biancospino per propiziare amore, fortuna o guarigione.
La fine della metà oscura dell’anno e l’inizio dell’estate ha costituito da sempre un momento di passaggio in cui la rigenerazione della vita vegetale è anche la resurrezione della vita cosmica.
Nella tradizione celtica le due feste maggiori erano quelle che segnavano rispettivamente l’inizio dell’estate e l’inizio dell’inverno. Come molte atre popolazioni pastorali, gli antichi celti avevano infatti due sole stagioni: la metà oscura e la metà luminosa dell’anno. Le successive suddivisioni dell’anno furono introdotte più tardi dagli agricoltori.
i Fuochi venivano accesi in onore di Bel (Belenos, Balor) il Luminoso, Dio della Luce e del Fuoco, una controparte celtica di Apollo, equivalente del gallico Chernunnos e del britannico Herne: due divinità maschili della fertilità signori dei boschi e degli animali.
Questi ultimi sono una controparte nordica del Dio Pan ed il loro culto, celebrato nei boschi e nelle campagne, sopravvisse a lungo nel Medioevo; tanto da aver contribuito a creare l’immagine delle streghe adoratrici del demonio.
Simbolicamente Chernunnos e Bel possono essere due aspetti del Dio Cacciatore che feconda la Dea Fanciulla, aspetti rappresentati da i due temi che dominano la festa di Beltane: Fertilità e Fuoco.
Il Fuoco in questa festa rappresenta appunto il calore della passione che genera la vita, o anche l’ardore dei guerrieri durante la caccia, passione che anch’essa suscitava nel corpo, nella mente e nello spirito una grande eccitazione.
I fuochi di Bel erano accesi sulle colline, per celebrare il ritorno della Vita e della Fertilità nel mondo.
In Galles nove uomini rimuovevano dalle loro persone tutti gli oggetti di metallo, e andavano nei boschi a raccogliere nove diversi tipi di legna, che veniva posta in un buco nel terreno e accesa ritualmente con due pezzi di legno di quercia, sfregati insieme per creare scintille. I nove tipi di legna erano probabilmente i nove legni sacri dei Druidi: Sorbo selvatico, Quercia, Salice, Nocciolo, Betulla, Biancospino, Melo, Pino, Vite o Rovo.
Il numero nove nella tradizione celtica è il numero che indica la completezza, quindi simbolico del cosmo.
Il fuoco sacro era simbolo del fuoco celeste, il calore primordiale che produsse la creazione, e che si ripresentava a ogni ritorno della primavera. E’ significativo l’uso del legno di quercia, infatti la quercia è l’albero attribuito alla metà luminosa dell’anno, che proprio a Beltane celebra il suo trionfo.
Rito del palo di maggio durante la festa celtica di Beltane |
Beltane era la festa nella quale la Madre Terra ed il grande Dio dei Boschi si univano, per garantire la continuità, l‘abbondanza e la vita.
In questo periodo, vero e proprio momento “caotico” di passaggio, le leggi della realtà ordinaria sono quasi sospese e si aprono le porte dei regni ultraterreni come il Sidhe: il regno fatato dei celti. In questo periodo le fate appaiono agli umani e molte leggende associate a queste feste riguardano spesso gli incantamenti dell’Altro Mondo.
La festa celtica di Beltane divenne la festa medievale di Calendimaggio. L’inizio della bella stagione era celebrato con tornei dove il vincitore, personificazione del Dio vittorioso, otteneva il diritto di sposare la damigella per cui si era battuto.
Rami e fiori venivano portati dai boschi, la mattina di Beltane, per decorare porte e finestre o per fabbricare ghirlande che i giovani portavano in giro per le strade cantando, chiedendo cibo e dolci in cambio. Infatti una caratteristica di questa festa è la celebrazione della vegetazione, così un usanza celtica era quella di appendere una ghirlanda primaverile (simbolo della Dea) a un tronco privo di rami (simbolo fallico del Dio Selvaggio).
La scheda di Beltane
Simboli
Palo di maggio, fuocoDivinità
Pan, Eros, Artemide, BaccoColori
Bianco, rosso, rosa e verdeCibi tradizionali
Frutti rossi, latte, maiale e vinoErbe
Biancospino, rosmarino, calendula, campanulaPietre
Smeraldo, quarzo rosa, corniolaBibliografia, riferimenti e immagini
R. Fattore “Feste pagane”R. Taraglio “Il vischio e la quercia”
A. Cattabiani “Lunario”
Kondratiev “Il tempo dei Celti”
www.ilcerchiodellaluna.com
www.stregadellemele.it
www.mythinglinks.org
arthas.iobloggo.com
Artcolo di Selendir Ellendhar
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